orecchiette con funghi salsiccia e pomodorini
E tra una giornata di pioggia ininterrotta ed un’altra, vi presento le orecchiette con funghi salsiccia e pomodorini.
Che la famiglia le abbia gustate con continui monosillabi di gradimento costituisce ottima recensione, ve lo assicuro (sono sempre così restii ai commenti culinari).
Le orecchiette con funghi salsiccia e pomodorini sono un piatto davvero semplice da preparare ma gustosissimo. Dal sapore deciso e rustico, ideale per i pranzi domenicali e per coccolarsi nelle giornate così piovose e oramai per nulla calde (è presto per chiedere quanto manchi alla primavera?). Insomma, stanno bene abbinate ad una bella stufa accesa e ad un buon bicchiere di vino rosso. Se ve ne avanza qualcuna dal pranzo (dubito, ma non si sa mai) provate a metterle in una teglia con un formaggio filante ed una bella spolverata di parmigiano grattugiato e passateli in forno per qualche minuto. Buonissime anche così.
La salsiccia nei primi piatti ha sempre un suo perché… Se mi date ragione, preparate questa ricetta: pasta con broccoli zucca e salsiccia . Da leccarsi i baffi.
orecchiette con funghi salsiccia e pomodorini
Ingredienti
- 500 g orecchiette fresche
- 200 g salsiccia
- 300 g funghi champignon
- 200 g pomodorini
- 1 spicchio di aglio
- olio e sale quanto basta
Istruzioni
- Mettere in una padella l'olio e l'aglio e lasciare soffriggere. Aggiungere i funghi, salare e portare a cottura.
- Tagliare la salsiccia a tocchetti e unire ai funghi. Cuocere fino a cottura della salsiccia, quindi aggiungere i pomodorini lavati e tagliati. Lasciare andare per qualche minuto, aggiustare di sale e spegnere la fiamma.
- Cuocere le orecchiette in abbondante acqua salata per il tempo indicato sulla confezione. A cottura ultimata, scolarle ed aggiungerle al condimento. Le orecchiette con funghi salsiccia e pomodorini sono pronte per essere servite.
L’idea di preparare le orecchiette con funghi salsiccia e pomodorini è nata proprio per consolarsi dell’ennesima triste giornata di pioggia. E anche chi ama questa atmosfera deve darmene atto: sta un tantino esagerando.
Piove, piove e piove ancora. Questo novembre sarà sicuramente ricordato per l’enorme quantità di acqua che è venuta giù dal cielo ingrossando i fiumi e provocando non pochi danni (non ne avremo invece memoria per lentezza del tempo che passa, visto che è volato via come il vento). Domenica è stata giornata di ansia per Po e Ticino (ma penso per tutti i fiumi di Italia) e lunedì non da meno. Io, che soffro di vertigini e paura delle grandi altezze e che già solo per questo non passo volentieri sui ponti (per la verità nemmeno sui tombini, e ciò ve la dice lunga sul mio stato di fobia) ho percorso il ponte della Becca – che separa l’Oltrepò Pavese dalla cittadina di Pavia – unicamente perché costretta dal lavoro e al ritmo di “ti prego non cadere ti prego non cadere ti prego non cadere”. Che poi, se mi applico razionalmente, acquisisco la consapevolezza che la gente che ha monitorato la situazione tutta la notte, per poi decidere di non chiudere la strada ma lasciare aperta la circolazione, avrà fatto delle valutazioni ponderate. Però che vi devo dire, le vertigini mescolate con la piena (praticamente l’acqua a livello strada) hanno avuto un effetto alquanto terrorizzante. La verità è che dovrebbe essere universalmente riconosciuto il diritto (o addirittura l’obbligo) durante giornate come questa di starsene rinchiusi in casa, a rifocillarsi modello orso prima del letargo, gustando cioccolate calde, dolci pasticcini, bicchieri di conciliante vino ed enormi piatti di orecchiette con funghi, salsiccia e pomodorini.