plumcake arancia e cacao
Plumcake arancia e cacao. Perché in questi giorni vado di dolce, sempre e continuamente, per sopperire alla mancanza di contatti umani.
Questo plumcake arancia e cacao poi è proprio quello che ci vuole. Soffice e goloso, facile da preparare ed adatto ad ogni occasione. E’ una variante profumatissima di plumcake, resa più golosa dalla presenza del cacao.
Ma lo sapevate che il nome plumcake deriva dal fatto che anticamente in Inghilterra si realizzava con le prugne (plum) secche? E pensare che oggi ce n’è una varietà infinita. Io ne vado matta, perché semplice e di sicura riuscita. E infatti su Gratinando e Pasticciando, oltre al plumcake arancia e cacao, ne trovate di tutti i gusti: il plumcake ai mirtilli , il plumcake al cioccolato bianco , il plumcake ai kiwi , il plumcake alle fragole e tanti altri ancora.
plumcake arancia e cacao
Ingredienti
- 230 g farina
- 40 g fecola di patate
- 120 g burro
- 2 arance
- 3 uova
- 150 g zucchero
- 20 g cacao amaro in polvere
- 100 ml latte
- 1 bustina lievito per dolci
- sake
Istruzioni
- Montare il burro morbido con lo zucchero utilizzando le fruste elettriche. Continuare fino ad ottenere un composto morbido e cremoso.
- Aggiungere un pizzico di sale e le uova continuando a mescolare. Unire il latte e la scorza grattugiata delle arance sempre amalgamando bene.
- Setacciare la farina e metà dose di fecola ed unire al composto. Continuare a lavorare.
- Dividere il composto in due parti uguali: aggiungere ad una parte la fecola avanzata ed all'altra il cacao, sempre mescolando bene.
- Imburrare ed infarinare uno stampo da plumcake. Riempirlo alternando qualche cucchiaio del composto scuro a qualche cucchiaiata di composto chiaro.
- Cuocere a 180° per 40 minuti. Provare la cottura del plumcake arancia e cacao con uno stecchino prima di sfornare.
Il plumcake arancia e cacao, potente antistress.
Oggi sono uscita dopo settimane di clausura e sono rimasta sbalordita. Ma chi lo avrebbe detto mai un paio di mesi fa che saremmo finiti a girare (sempre dove concesso) in mascherine e guanti?
Che poi – non so voi – ma io sono completamente inadeguata al ruolo di soggetto che si difende dalla pandemia: assolutamente impacciata, con questa mascherina da continuare a tirar su perché ho sempre l’impressione di avere il naso all’aria, con la manualità di un pachiderma nell’afferrare tutto. E poi rientri a casa e, influenzata da tutto quello che ti hanno raccontato radio, tele e giornali sulla possibilità di portare dentro anche il virus, non sai da che parte iniziare per non contaminare tutto. Bisognava stare più attenti ai vari tutorial che ci hanno profilato tutti i santi giorni sulle varie reti… E invece io puntualmente cambiavo canale perché li trovavo leggermente ansiogeni (in particolare quello che mostrava una signora che disinfettava per benino tutte le buste della spesa appena messo piede nelle mura domestiche). Così oggi ero lì in macchina a pensare: “quando tolgo i guanti? Subito? Dopo? Prima di scendere e toccare la maniglia? Ma intanto ormai il volante è andato… E poi dove me li metto?” Allora ho tolto i guanti e li ho lanciati sul pavimento della macchina, ho afferrato il disinfettante e ho lavato qua e là stile film americano con il tizio matto che versa benzina per appiccare incendi.
A quante cosa non bisognava pensare prima di questo, eppure tutto ci sembrava così pesante…
E niente, lo stress da uscita di emergenza mi ha fatto venire fame (tanto per cambiare in questa quarantena). Plumcake arancia e cacao: una fettona me la sono proprio meritata.