polpette di zucchine e menta
Polpette di zucchine e menta: ricetta estiva e golosa che mi è servita a farmi perdonare da mio figlio. Per cosa? Ve lo racconto dopo la ricetta.
Si vede che i miei suoceri stanno cogliendo zucchine a gogò nel loro orto? A distanza di pochi giorni vi propongo una ricetta con lo stesso ortaggio.
Penso che non ci sia pianta che dia più soddisfazione di questa: con due sole piantine nascono zucchine da sfamare l’intera cittadina. Menomale che è versatile e si presta a molteplici ricette, come questa delle polpette di zucchine e menta.
Le polpette di zucchine e menta sono facilissime da preparare e non richiedono nemmeno la cottura delle zucchine, che dovranno essere semplicemente grattugiate e mescolate con gli altri ingredienti. Lasciatele però un po’ riposare in una ciotola: rilasceranno parte dell’acqua di vegetazione per un risultato finale più croccante.
Le polpette di zucchine e menta possono essere fritte o cotte al forno, e rendono sia gustate belle calde che fredde (in particolare quelle cotte al forno). Per questo possono essere un’idea di pranzo al sacco per picnic e giornate in spiaggia.
Ottimo suggerimento per far mangiare le verdure ai bambini: il piccolo aiutante, oltre ad aver collaborato nella preparazione (come dimostra la forma piccola e regolare che hanno 😉 ) ne ha divorate a decine. Provare per credere.
Vi piacciono le polpette? Oltre alle polpette di zucchine e menta, nelle ricette di Gratinando e Pasticciando troverete le polpette di carne e peperoni , le polpette con merluzzo patate ed olive e le polpette di melanzane .
polpette di zucchine e menta
Ingredienti
- 3 zucchine medie
- 1 patata lessa
- 2 cucchiai grana padano
- 1 uovo
- 2 cucchiai pangrattato (oltre a quello per impanare le polpette)
- sale, pepe, olio
- menta e rosmarino
Istruzioni
- Lavare e pulire le zucchine. Grattugiarle con la grattugia a fori larghi e lasciarle riposare per circa 30 minuti.
- Strizzare bene le zucchine per eliminare l'acqua di vegetazione e metterle in una ciotola. Unire il formaggio, l'uovo, due cucchiai di pangrattato, sale, pepe e la patata lessa schiacciata con una forchetta. Amalgamare bene. Aggiungere pangrattato se l'impasto dovesse risultare poco corposo.
- Tritare la menta e mischiarla al pangrattato.
- Formare le polpette e passarle una ad una nel pangrattato aromatizzato con la menta. A questo punto potrete friggerle in abbondante olio caldo.
- Io le ho disposte con un rametto di rosmarino in una teglia ricoperta con la carta forno ed irrogate con l'olio. Infornare a 200° per circa 30 minuti e comunque fino a doratura. Servire le polpette calde. Se cotte al forno sono molto gustose anche fredde.
Come farsi odiare per una bella manciata di minuti da proprio figlio in poche semplici mosse? Ora vi racconto come ho fatto io.
Tutto ha avuto inizio in una rilassante giornata a mare. Rilassante fino alle ore immediatamente successive al pranzo, quando ho cercato di convincere il piccolo aiutante dell’impossibilità di fare il bagno con il panino ancora nello stomaco ottenendo come risultato un susseguirsi di “ma io mi annoio”, “e allora che faccio”, “e ora lo posso fare?” (esattamente due minuti dopo il no precedente) “e ora?”, “e ora?” (ripetete per n volte).
Ho allora provato a spingerlo a fare amicizia con qualche bambino, anche perché avevo osservato che in migliaia stavano sottoponendo le mamme alla medesima tortura. “E’ facile approcciare alla tua età: vai lì e chiedi di giocare con te e vedrai che l’amico è assicurato.” Altra ondata di protesta perché no, non si fa così; e poi che vergogna e allora preferisce stare lì ad annoiarsi.
Ed eccoci al punto decisivo, che definirei “mamma impicciona che deve imparare a farsi i fatti suoi”.
Mi sono guardata attorno con il fare risoluto di chi vuole dare una svolta alla situazione e con l’intento di adocchiare il primo bambino altrettanto annoiato sotto gli ombrelloni dei vicini. Eccola lì la mia preda: femminuccia ad occhio della stessa età del piccolo aiutante, nullafacente in quel momento ma agitata come a non veder l’ora di vedersi proposto un passatempo. “Guarda lì, chiedi a lei se vuole giocare”. Lui l’ha osservata, ha alzato le spalle ed ha ricominciato a fissare la sabbia. Occorreva un intervento, una piccola spintarella. E nel mio immaginario me li vedevo già a correre assieme a giocare, ridere e saltare, e immaginavo orgogliosa mio figlio che sulla via del rientro mi ripeteva : “grazie mamma, è stata una giornata fantastica”. E allora, senza esitazione alcuna, mi sono rivolta a lei: “Ciao bimba, vuoi giocare a carte con noi?”
Lei ci ha guardati, ha scrutato il piccolo aiutante e poi, scuotendo la testa con un no secco, è tornata al suo bel non far niente (contenta lei… Io le stavo proponendo la svolta della giornata). Con la coda dell’occhio ho guardato il piccoletto che, con tono davvero contrariato, mi ha rimproverata: “Grazie mille mamma della brutta figura, uffa”.
Qualcosa non è andato per il verso giusto: non era il grazie che mi aspettavo.
Menomale che la rabbia nei bambini non resiste più di qualche minuto. E così, mentre addentava soddisfatto queste polpette di zucchine e menta, ero già diventata la mamma migliore del mondo.