rotolo di frittata con spinaci e prosciutto
Il rotolo di frittata con spinaci e prosciutto rientra tra le ricette da giocarsi assolutamente quando si ha la necessità di preparare una cena veloce veloce.
Ottima alternativa alla frittata, si presenta come una simpatica girella salata e i commensali, soprattutto i bambini, ne saranno conquistati. E’ anche un modo per far gustare gli spinaci ai piccoli (che oramai raccontare loro che diventano forti come Braccio di Ferro – promessa che ai miei tempi andava alla grande – non sortisce più tutto questo effetto, anche perché Braccio di Ferro non sanno nemmeno chi sia).
Piccolo promemoria per questo rotolo di frittata con spinaci e prosciutto per la mia prossima volta: penso che frullerò gli spinaci prima di metterli sulla frittata in modo da avere un risultato più compatto e poco filamentoso.
Io ho usato le sottilette perché avevo in casa solo quello, ma secondo me questo rotolo risulterebbe veramente godurioso con una mozzarella o addirittura una buona scamorza.
Rientra nelle veloci ricette salva cena, al pari del rotolo di frittata con spinaci e prosciutto, anche questo tortino di spinaci .
Rotolo di frittata con spinaci e prosciutto
Ingredienti
- 5 uova
- 2 cucchiai parmigiano
- 200 g spinaci
- 3 sottilette
- sale
- 3 fette di prosciutto cotto
Istruzioni
- Lessare gli spinaci in abbondante acqua salata e strizzarli bene.
- Rompere le uova in una ciotola, unire il parmigiano ed il sale ed amalgamare sbattendo velocemente.
- Foderare la teglia del forno con l'apposita carta bagnata e strizzata e versarci su il composto. Cuocere per 10 minuti a 180°.
- Staccare la frittata dalla carta forno mantenendola comunque sempre sulla stessa. Coprire con le sottilette, gli spinaci ed il prosciutto cotto. Arrotolare la frittata.
- Mettere il rotolo nel forno per altri 15 minuti a 180°. A cottura terminata togliere dal forno e lasciare riposare qualche minuto. Tagliare a fette.
Non sono una mamma isterica e priva di equilibrio spirituale, non sono una mamma isterica e priva di equilibrio spirituale, non sono una mamma isterica e priva di equilibrio spirituale… Me lo ripeto da alcuni giorni e vorrei passare questo messaggio anche ai miei vicini di casa. Abituati come sono a vedermi calma e pacata, penseranno che in realtà, dietro l’immagine distinta e gentile, si nasconda una sorta di Dottor Jeckyll e Mr. Hyde e che, alla chiusura della porta alle mie spalle, mi trasformi in una pazza scatenata.
E’ che io ci provo con tutta me stessa a mantenere questo richiamato equilibrio spirituale. Faccio un bel respiro quando il piccolo aiutante porta in giro per la casa il cane per la coda (si, proprio il pastore tedesco gigante che fa paura ad ogni persona che si accosti al nostro cancello e che da lui si farebbe fare qualsiasi cosa) e cerco di spiegargli che no, non si fa, perché le fa male, perché gli animali vanno rispettati e perché vedi, lei ti vuole così bene che non ti farebbe mai del male… E faccio un bel respiro e caccio tutta l’amorevolezza che è in me per spiegargli che no, non è il caso di arrampicarsi su uno sgabello dall’equilibrio instabile per cercare nel cassetto un non si sa bene cosa che può prendere benissimo la mamma e che no, non è poi una buona idea, una volta preso quello che serviva, lanciarsi dallo sgabello modello marines rotolandosi sul pavimento; e non è neanche una bella idea, trovato anche un rotolo di scotch e del glitter nel cassetto, decidere di srotolarlo su tutte le sedie della casa polverizzandolo prima di brillantini fucsia. E sempre mi avvalgo di un bel respiro e di un gran richiamo a tutta la mia calma interiore prima di spiegargli che svuotare tutto il flacone di bagnoschiuma sui piedini santi, per quanto fosse finalizzato unicamente a farli venir fuori tutti profumati, non è una cosa da fare, se non altro per l’economia familiare.
E poi c’è quell’attimo in cui tutto quel respirare ti dà alla testa e sconcerta il tuo senso di equilibrio… E ti ritrovi a gridare, gridare e gridare (perché lui risponde anche… E non siamo nemmeno lontanamente vicini all’adolescenza). Dopo aver urlato a tal punto che finanche il gatto ha preso la via della fuga, quando ti senti emotivamente sfinita perché non volevi sbottare a quel modo ed avresti preferito risolverla in maniera moderna, più psicologicamente strutturata, lui ti abbraccia, ti chiede scusa e ti ricopre di ti voglio bene… Intanto giura e spergiura che non farà più il monello; e per un’ora circa dopo la sfuriata ci riesce pure… Guardandoti con gli occhietti da angioletto e con quella vocina impostata sull’opzione “bravo bambino” chiede: “Cosa c’è di buono per cena mammina cara?”… Tu ti sciogli e il pentimento della sfuriata ti assale. Quasi quasi ti siederesti accanto a lui a dire che la mamma non voleva gridare così e che la prossima volta cercheremo di parlare arrivando al centro del problema.
Intanto lo guardi mentre voracemente addenta il suo rotolo di frittata con spinaci e prosciutto e racconta le sue cose sereno: della mamma-Hulk neanche sembra più ricordarsi. Ah noi grandi, e questa abitudine maledetta di rimuginare sulle cose…